Let thy food be thy medicine and thy medicine be thy food ovvero fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo. Ippocrate 460-370 a.C. Così comincia il film documentario Food Matters. Ippocrate gettò le basi della medicina moderna. Credeva che il corpo umano avesse una capacità innata auto curativa. Il suo giuramento è ancora recitato dai medici di oggi. Comunque dai tempi di Ippocrate il nostro approccio alla cura delle malattie è nettamente cambiato. I medici di oggi ricevono poca, se non alcuna informazione in nutrizione. Meno del 6% dei dottori che si laureano negli USA riceve una formazione in materia nutrizione. La medicina moderna gira intorno a “una pillola per ogni malattia” e le industrie farmaceutiche vogliono che le cose restino così. Essere in salute ha molto senso, ma genera molto poco profitto.
La mia scelta di diventare vegana è avvenuta poco per volta ma posso affermare con certezza che è stato mio fratello a darmi la spinta necessaria a muovere il primo passo in questo nuovo stile di vita. Come? Diventando a sua volta vegano qualche mese prima di me. Ricordo bene il giorno in cui mia mamma mi comunicò di questa sua svolta e ricordo benissimo il mio scetticismo nei suoi confronti. Pensai, ok passi per la carne ma com’è possibile non mangiare più nemmeno le uova e i formaggi? Io di certo non potrei mai farcela! Eppure eccomi qua, fiera di essere vegana dal 16 novembre scorso. Come dice David, tra vent’anni potremo dire di essere diventati vegani nello stesso anno. Ma come si può cambiare completamente stile di vita?
Mi definisco una persona curiosa e da quando mio fratello è diventato vegano ho cominciato a informarmi leggendo libri, navigando sul web e guardando documentari sul tema alimentazione, salute e ambiente. Presto vi parlerò dei primi libri che ho acquistato per avere un’idea più chiara del veganesimo, ma oggi, giusto per collegarmi al primo paragrafo di questo post, voglio parlarvi di uno dei due film che mi hanno cambiato la vita e fatto scattare in me qualcosa di così profondo di decidere da un giorno all’altro di diventare vegana. Il primo documentario che ho visto è stato Cowspiracy, prodotto e diretto da Kip Andersen e Keegan Kuhn. Il secondo, come prima vi ho accennato, è stato Food Matters. Entrambi li potete vedere su Netflix (con sottotitoli in italiano) e a prescindere che voi siate o meno vegani, sono due documentari da guardare assolutamente. Davvero guardateli.
Mi hanno fatto riflettere ma soprattutto porre molte domande: perché i medici continuano a dire che le vitamine fanno male se non esistono dati statistici e studi di riferimento? Perché il biologico è così demonizzato? Perché non si sente parlare di medicina ortomolecolare? È proprio vero che abbiamo dimenticato le nostre priorità in fatto di salute a favore di un bel paio di scarpe o di una bella macchina? Perché non si dà abbastanza importanza alla vitamina C? Quante persone muoiono oggi per una reazione avversa alle medicine? Perché la società non fa qualcosa per informare maggiormente quali sono i rischi per la nostra salute? Siamo “malati di medicine”? Perché non si dà importanza all’alimentazione e non si studia la nutrizione come terapia nella medicina odierna? Perché non la si crede responsabile di una delle prime cause di morte in Italia? Queste e tantissime altre.
All’inizio non è stato facile perché quando qualcuno ti sbatte in faccia una semplice verità che scardina le tue vecchie tradizioni è un duro colpo. Ma ci è voluto un attimo per capire che non potevo più vivere coi paraocchi in faccia, non potevo più fare finta di niente e che nascondermi dietro a un dito non è solo deleterio ma anche sbagliato. Ho scoperto parole di cui non avevo mai sentito parlare come antispecismo. Ho avuto la conferma che tutti noi possiamo essere manovrati come burattini, ma ho anche capito una volta per tutte che se ci stacchiamo dal pensiero di massa, ogni singola persona può fare la differenza. Con questo post non voglio far cambiare idea a nessuno, vorrei solo instillare in voi un senso di curiosità, quella stessa curiosità che spinge a farci tante domande e a non fermarci alla prima risposta. Sarei felicissima di sapere che non vi siete fermati a questo articolo ma che dopo averlo letto proseguiate il vostro cammino di scoperta. Se volete possiamo farlo insieme, un passo alla volta.
Qui sotto vi riporto alcune delle frasi e pensieri di dottori, professori, nutrizionisti ecc che hanno partecipato alla realizzazione del documentario Food Matters. Sono le stesse frasi che mi hanno fatto riflettere e pormi domande, parole che hanno innescato voglia di scoprire cosa fa veramente bene al mio corpo. Mi auguro che anche in voi scateni un qualcosa, che sia anche solo una piccola scintilla di voglia di sapere. Non possiamo lasciare la nostra salute e quella dei nostri cari nelle mani di nessun altro.
Dr. Victor Zeines – Nutrizionista: “Il vostro cibo è fresco? Se ci pensate il vostro cibo, nel migliore dei casi percorre dai 500 ai 3000 km (e oltre) prima di arrivare da voi ed è vecchio almeno di una settimana. La prossima domanda è: quante sostanze nutritive riceviamo dai cibi vecchi di 5 giorni? Se siete fortunati forse il 40% del vostro fabbisogno. Poi lo cuciniamo, ma gli studi dimostrano che anche i cibi leggermente cotti a vapore perdono gli enzimi che contengono”. Prof. Ian Brighthope: “Quasi tutti gli alimenti che trovate nei negozi di una grande città sono stati trattati ritardando l’arrivo nei negozi. Molto spesso le sostanze nutritive sono deteriorate o scomparse dall’alimento ancora prima di arrivare sul piatto. Ci sono degli enzimi vivi nei cibi crudi, degli “operai” dentro questi alimenti che aiutano il corpo a digerire il cibo e a usare le sostanze nutritive. Quindi i cibi crudi dovrebbero rientrare nella dieta di tutti”.
David Wolfe – Autorità mondiale sui cibi crudi e supercibi: “Ogni singola persona al mondo, di ogni cultura, di ogni lingua, di ogni paese lo sa: siamo quello che mangiamo. L’alimentazione conta eppure non si sa perché abbiamo deciso di cospargere tutto di ogni genere di pesticida, erbicida, larvicida e fungicida. Abbiamo deciso di modificare geneticamente cose di cui non sappiamo niente”. Prof. Ian Brighthope: “I terreni vengono sfruttati e prosciugati dalle sostanze nutritive diventando così i nuovi deserti e sta succedendo in tutto il mondo. Dobbiamo veramente riflettere sui nostri sistemi di agricoltura, sulle cose che mangiamo e su come produciamo il cibo”.
Charlotte Gerson – Fondatrice del Gerson Institute: “Uno dei problemi principali è di certo il suolo e ciò che facciamo al suolo. Il cosiddetto fertilizzante è composto principalmente da 3 minerali: azoto, fosforo e potassio. Bene, ma il problema è che il terreno ha bisogno di circa 52 minerali diversi. Dove sono il calcio, il magnesio, il manganese, lo zinco, il ferro e tutti gli altri che non so nominare? Mancano. Quando il suolo ha questa carenza anche le piante sono carenti”. Dr. Dan Roger – Naturopata: “Come si può costruire un palazzo che resti in piedi 100 anni se usiamo materiali scadenti? Vale lo stesso per il corpo. Come possiamo aspettarci che il corpo duri per una lunga e piacevole vita se non utilizziamo i mattoncini giusti? Tutti sanno che siamo quello che mangiamo. Se mangiamo spazzatura otterremo spazzatura”.
Dr. Victor Zeines: “Consideratela malnutrizione cronica perché è questo che sta succedendo. Per questo motivo la gente è stanca. Non si dovrebbe essere stanchi di pomeriggio, si dovrebbe essere attivi e vitali”. Prof. Ian Brighthope: “Se mangio pane cattivo tutti i giorni, bevo una tazza di tè a colazione e mangio un toast. Una bevanda zuccherata a metà mattina, una ciambella a pranzo e mangio del pollo fritto da asporto la sera, svilupperò una grave insufficienza di molte sostanze nutritive e questo solo in un giorno. Mi serviranno degli integratori. Allora il giorno dopo mangio insalata fino alla sfinimento per provare a compensare, ma non correggerò mai l’insufficienza del giorno prima. Ci sarà sempre un problema residuo da qualche parte. Quindi non si possono punire le proprie cellule senza pagarne le conseguenze prima o poi”.
Phillip Day – Autore, giornalista investigativo e relatore internazionale: “Ciò che mi stupisce è che abbiamo persone intelligenti, i più brillanti, i migliori che camminano per i corridoi degli istituti di medicina migliori, con un budget illimitato, che non sono disposti ad additare il cibo e lo stile di vita occidentale come fattori di causa. Se ogni persona ogni due persone e mezza (riuscite a immaginare questa unità?) muore per problemi cardiovascolari ne consegue che la società sta sbagliando qualcosa alla base”. Dr. Andrew Saul – Nutrizionista: “In realtà quasi la metà dei decessi avvengono per cause cardiovascolari e in metà di quei decessi il primo sintomo è la morte. Si può vivere la propria vita per decenni senza alcun sintomo e poi morire all’improvviso quando ormai è troppo tardi. È troppo tardi per un farmaco, è troppo tardi per un bypass, è troppo tardi per l’ambulanza, è troppo tardi per la rianimazione. L’unico modo per vincere è non partecipare e questo richiede un cambiamento di vita”.
Dr. Dan Roger: “E invece cosa facciamo? Ogni anno eseguiamo per un valore di miliardi di dollari operazioni di bypass che si possono evitare semplicemente modificando il modo di mangiare, di bere e di vivere”. Dr. Andrew Saul: “Mangiare cibi di origine vegetale. Ho detto che è più sicuro? Ho detto che è più economico? E funziona molto bene. Dunque perché i cardiologi non raccomandano tutti questo metodo? In tutta franchezza, non tutti lo hanno studiato e sempre in franchezza le aziende farmaceutiche hanno qualcosa da dire in riguardo. Avete notato che per stare bene i farmaci non sono previsti? Non si prevede alcuna terapia con farmaci, si parla solo di meditazione e di dieta vegetale. Non si ricava alcun profitto”.
Jerome Burne – Medico, giornalista e autore: “Uno dei problemi maggiori con il metodo farmacologico è quello degli effetti collaterali, reazioni negative ai farmaci. Tanto per cominciare, nel Regno Unito la cifra generalmente riconosciuta di persone che muoiono ogni anno a seguito di effetti collaterali ai farmaci è di circa 10.000. Per dare un riferimento, il numero di morti per incidenti stradali è di circa 3.500 persone. Siamo tutti molto preoccupati per gli incidenti stradali, ma non ci preoccupiamo molto degli effetti collaterali da farmaci”. Phillip Day: “L’industria farmaceutica non ha lo scopo di produrre farmaci ma quello di fare soldi”. Jerome Burne: “Lo trovo perfettamente sensato. Le industrie farmaceutiche sono grandi società internazionali e hanno un dovere verso i propri azionisti ed è questo che fanno le società, fanno soldi. Il problema sta nel modo in cui vengono regolamentati. Prof. Ian Brighthope: “Abbiamo enti regolatori competenti e sia enti regolatori molto incompetenti”.
Jerome Burne: “Gli enti incaricati sia di utilizzare il farmaco, sia di vedere cosa succede dopo sono tutti pagati dalle industrie farmaceutiche. Se scopriste che tutti gli ispettori sanitari fossero pagati dai proprietari dei ristoranti probabilmente non vi fidereste del loro giudizio. Questa è la situazione che abbiamo con i farmaci ed è questo che deve cambiare. Pagano i responsabili della supervisione dei farmaci, pagano gli studiosi che dovrebbero fare ricerca sui farmaci e spesso i loro test clinici sono condotti da persone che lavorano per la stessa azienda. Inseriscono anche pubblicità sulle riviste di medicina e gran parte delle riviste mediche sono finanziate da pubblicità di farmaci”. Dr. Andrew Saul: “Se consultiamo la letteratura medica degli ultimi 65-75 anni troveremo migliaia di articoli che dimostrano che dosi abbondanti di sostanze nutritive sono curative. Alcuni di questi articoli non è possibile leggerli perché sono stati pubblicati su riviste che la National Library of Medicine degli USA si rifiuta di indicizzare. Non è interessante?”.
Phillip Day: “Abbiamo bisogno dei farmaci non c’è alcun dubbio. La terapia del dolore è fantastica e i farmaci sono necessari, ma siamo arrivati al punto in cui viviamo in una società in cui se poco va bene allora di più sarà meglio. Quindi ci ritroviamo con un’industria farmaceutica che tenta di trovare un farmaco per ogni cosa. Brutto carattere? Prendi un farmaco. Ti senti un po’ depresso? Prendi un farmaco. Il pubblico ormai ci fa affidamento, il pubblico ormai ha accettato l’idea del prendere farmaci per risolvere malori”. Dr. Andrew Saul: “Cosa accadrebbe se tutti mangiassimo tanto cibo fresco biologico, minimamente lavorato? Secondo me avremmo un’epidemia di salute. Cosa accadrebbe se tutti stessero bene? Vedete, la buona salute ha senso, ma non fa guadagnare.
Charlotte Gerson: “Ogni farmaco è tossico: farmaci con ricetta, farmaci da banco, tutti i farmaci fanno male al fegato nessuno escluso. Queste tossine, quando smettete di immetterle nel vostro organismo cominciano a fuoriuscire. In realtà cambiando la vostra dieta fino a mangiare tutto biologico rilascerete tutti i veleni. Questi entrano nel flusso sanguigno e nel fegato e a meno che non aiutate il fegato a liberarsene, potrete causare danni. È un errore, è una cura a metà. L’altra metà consiste nel disintossicarsi. Dobbiamo eliminare le tossine per permettere alle sostanze nutritive di raggiungere i tessuti. Non possono raggiungerli se questi sono pieni di veleni. Non si possono mettere due cose in un solo spazio”. David Wolfe: “Alla base c’è l’idea che bisogna iniziare facendo la cosa più semplice di tutte e cioè al risveglio bere tanta acqua. È così semplice ed è impressionante quante poche persone lo facciano. Bere uno, due litri d’acqua prima di ingerire qualsiasi cibo, prima di bere il caffè, prima del tè, prima di tutto ciò con cui iniziate la giornata. Bevete acqua e poi iniziate la giornata”.
Prof. Ian Brighthope: “La gente deve conoscere i grandi benefici di una salute migliore, sia che soffrano di cancro che di qualsiasi altra malattia”. Jerome Burne: “Ora siamo in una fase di grande cambiamento in ciò che accade nella medicina: la medicina non ha più il controllo su tutte le informazioni, internet ha cambiato tutto”. Dr. Victor Zeines: “Sempre più persone iniziano a prendere la propria salute nelle proprie mani. Ci saranno ancora più cambiamenti, non può continuare così, il sistema sta crollando”. Phillip Day: “Dobbiamo rendere la nutrizione la prima strategia di prevenzione per la popolazione e dobbiamo essere tanto zelanti sulla nutrizione quanto lo siamo sul riscaldamento globale. Dobbiamo convincere il pubblico che siamo ciò che mangiamo, che il cibo può cambiare l’umore, che siamo il prodotto di ciò che facciamo a noi stessi e che le nostre scelte incidono direttamente sulla nostra vita. Forse è più facile dimenticarlo quando hai vent’anni e sei sano e forte anche se mangi male, ma sarà tutto diverso quando avrai quaranta, cinquanta e sessant’anni e comincerai a stare male”.
Prof. Ian Brighthope: “Il nostro sistema sanitario è ancora un sistema che cura le malattie dominato da medici, ospedali, patologi e farmacologi e questo genere di sistema guarderà i propri interessi. Vuole più lavoro e non è interessato a ridurre le malattie. Maggiore il lavoro, maggiore il profitto. Questo fa parte dell’industria medica, ma non deve essere così”. David Wolfe: “Credo fortemente che il miglior medico del mondo, il miglior nutrizionista del mondo siate voi stessi. Dentro di voi c’è proprio tutto, avete gli strumenti necessari per capire cosa vi fa bene o no”. Dr. Andrew Saul: “Il corpo dei medici non ha capito. Anche le università con corsi di medicina alternativa non trattano a fondo la nutrizione. La soluzione è che tutti capiscano che per fare le cose per bene bisogna farle da soli. Dovete leggere e fare ricerche. Dovete volere queste informazioni. Dovete cominciare ad agire. Non esiste un farmaco magico o una monoterapia che curi il cancro o le cardiopatie, ma c’è un cambiamento di stile di vita che previene, arresta e fa regredire gravi malattie croniche”. David Wolfe: “Le soluzioni sono qui, sono sempre state qui. L’unica cosa rimasta è l’educazione alimentare perché so che quando la gente saprà la soluzione agirà di conseguenza. Deciderà «Sì voglio farlo»”.